Gli attacchi DDoS di Blizzard stanno impazzendo mentre la società conferma l'aumento degli attacchi DDoS contro l'azienda.
Gli attacchi causano disconnessioni e un gameplay lento ad alta latenza, soprattutto quando i giocatori stanno provando a giocare a World of Warcraft (WoW).
Il gioco inizia a sperimentare gameplay ad alta latenza, colpendo milioni di giocatori online in tutto il mondo, come confermato dalla pagina dell'assistenza clienti di Blizzard. Alcuni giocatori hanno anche presentato reclami per essere stati disconnessi dai server durante il gioco e alcuni non sono riusciti ad accedere durante gli attacchi informatici.
Che cos'è un attacco DDoS?
L'attacco Denial of Service, noto anche come attacco DDoS, è una tipologia di attacco informatico che genera traffico finto proveniente da diverse fonti e lo spinge verso il server, bersaglio dell'attacco. Questo traffico falso gonfia il server causando elevata latenza, disconnessione e persino l'interruzione dell'intero servizio.
Attacco DDoS Blizzard
Blizzard si è trovata più volte a dover affrontare attacchi informatici di questo tipo l'anno scorso e anche quest'anno si sono verificate alcune interruzioni dovute all'attacco DDoS. Gli attacchi più gravi hanno avuto luogo nei mesi di aprile e giugno. Il team di supporto sta assicurando e proteggendo i server da attacchi futuri.
Tali attacchi sono molto diffusi nel campo del web hosting. Gli aggressori sono sempre alla ricerca di scappatoie per attaccare i server di gioco, che sono già pieni di molti utenti a causa del gioco online.
Molti altri server di gioco come Server GTA V RP, CS Servers, Call of Duty e gli sviluppatori di Battlefield stanno investendo ingenti investimenti nella sicurezza informatica per mitigare tali attacchi ai propri server. Per non parlare di, Fortnite ha speso miliardi per rendere la propria infrastruttura server solida come la roccia implementando la protezione DDoS di livello 6.
Gli attacchi DDoS sono illegali e una persona che svolge tale attività può essere incarcerata per diversi anni, poiché l'attacco danneggia la proprietà intellettuale a livello digitale.
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