Shenzhen, il polo tecnologico cinese, viene messo in blocco, interrompendo le forniture tecnologiche mondiali

SHENZHEN (CINA): Un aumento delle segnalazioni di Covid-19 ha indotto Foxconn e altri produttori a sospendere la produzione a Shenzhen.

Durante il fine settimana sono stati segnalati più di 60 nuovi casi e ora tutte le attività commerciali, tranne quelle che forniscono cibo, carburante e altri beni di prima necessità, devono chiudere o lavorare da casa, riferisce l'Associated Press.

È necessario anche il terzo ciclo di test per ciascuno dei 17.5 milioni di residenti.

Anche se vengono scoperti solo pochi casi di Covid-19, la Cina attua una strategia estrema di “tolleranza zero” che include la messa in quarantena di intere comunità e città.

Apple ed Samsung, tra i suoi clienti, annovera Foxconn come il più grande produttore mondiale di componenti elettronici a contratto. La produzione negli stabilimenti di Longhua e Guanlan è stata sospesa fino a nuovo avviso, anche se verranno utilizzati siti in altre città per mantenere la produzione.

Anche General Interface Solution (GIS) Holding, una filiale di General Interface Solution (GIS), ha interrotto la produzione.

Nikkei Asia riferisce che la filiale di Unimicron interromperà la produzione da oggi. Huawei, Tencente Oppo sono alcune delle più grandi aziende tecnologiche cinesi con sede a Shenzhen.

Il produttore cinese di chip Shanghai Microchips ha annunciato oggi ulteriori restrizioni, come la sospensione degli autobus verso altre province e l'obbligo che chiunque tenti di lasciare o entrare nella città sia sottoposto a un test PCR negativo.

Lo stabilimento di Shanghai di GEM Services, azienda taiwanese specializzata nel confezionamento e test di chip per la gestione dell'energia, ha sospeso la produzione.

I blocchi hanno sollevato preoccupazioni riguardo alle conseguenze sulle catene di approvvigionamento in un settore dei chip che ha recentemente mostrato segnali di miglioramento. Inoltre, l’invasione dell’Ucraina sta influenzando il mercato.

Quasi la metà delle forniture mondiali di neon, necessarie per i laser utilizzati nella produzione di chip, provengono da due società ucraine che hanno cessato la produzione da quando le forze russe hanno attaccato il Paese.

Esci dalla versione mobile